RINGIOVANIAMO LO YAESU FT290RII

Autocostruzione ed installazione del CTCSS per l’attivazione dei ponti e abilitazione della funzionalità di QSY rapida su canale preferenziale.

Orlando Orlandella (Dino) IK0ENY email: dinosat9@gmail.com

Da molti anni sono felice possessore di uno YAESU FT290RII Ver. C1 (rif. 1). Anche se non utilizzo i ponti mi è venuta la voglia di poterli attivare. La versione di questo apparato venduta in Europa aveva preinstallata la schedina FTS-2 per il tono a 1750 Hz. A quell’epoca, prima di impegnare il ponte, si premeva brevemente il tasto “CALL” per trasmettere il tono a 1750Hz e sbloccarlo. Nei tempi antichi i ponti si attivavano così.

L’aggiornamento al sistema CTCSS/subtoni (Continuous Tone-Coded Squelch System) utilizzato oggi si potrebbe fare installando la schedina FTS-7, che fa da encoder/decoder. Ma ci sono 2 problemi:

1 – costa circa 80€ su internet (anche se ci sono equivalenti più economiche);

2 – non basta semplicemente sostituirla alla FTS-2.

Il primo si supera col far da sé.

Il secondo con pazienza (molta) ed un poco di “incoscienza”.

D’altronde se non ci si complica un po’ la vita, che divertimento c’è?

Nell’articolo entrerò nei dettagli per gli aspetti affrontati da me, rimandando alla documentazione riportata nei riferimenti ogni volta che sia opportuno non ripetere il loro contenuto. Se siete curiosi di affrontare la sfida, leggete tutto l’articolo almeno una volta senza andare ai riporti numerati, fatevene prima un’idea.

Se vi “intriga” rileggetelo utilizzando anche i rimandi alla documentazione, anche più di una volta. Dovete capire perfettamente come agire sull’apparato prima di intraprendere con successo l’opera di aggiornamento.

Anticipo che si tratta di un lavoro in due fasi. Nella prima, relativamente semplice, si costruisce la schedina dei subtoni.

Nella seconda, non difficile ma non banale, con pazienza, mano ferma, lente d’ingrandimento e … “coraggio”, si apre l’apparato per andare a caccia di due ponticelli saldati nelle sue “viscere”, le cui saldature sono da spostare da un lato all’altro. Le piste sono delicate, quindi non surriscaldatele rovinandole (come ho fatto io… grrr). Se fate questa modifica vi assumete la responsabilità di non danneggiare l’apparato. Ma alla fine la soddisfazione è assicurata (almeno per me così è stato…).

Come piccolo add-on vi mostro anche come attivare la funzione di QSY sul canale ausiliario, modificando la funzione del tasto CALL. Con questa modifica quando lo si preme si va immediatamente su una frequenza/modo preimpostati in memoria. Una successiva pressione riporta a quello che si stava facendo prima. Anche questa non è opera mia ma di coloro che hanno scritto articoli su internet a cui vi rimando.

Un piccolo neo della mia soluzione, dovuto all’oscillatore ad onda quadra adottato, è la presenza delle sue armoniche ogni MHz (144, 145, 146, ecc.) chiaramente avvertibili, solo se la schedina è attivata, sintonizzandosi su di esse.

Siccome la schedina si utilizzerà solo per attivare i ripetitori, con ricezione da 145.600 a 145.800, il problema non si pone. Da test effettuati questo problema non si evidenzia in altri ricevitori in HF e VHF nelle vicinanze del nostro ft290.

Alla fine del lavoro dovete modificare la piastrina di chiusura del vano della schedina, praticando l’apertura della finestrella necessaria ad agire sui dip switch.

Io ho preferito farne una nuova tagliandola da una piastra di alluminio sottile come in foto (avete presente il materiale delle lattine di bibite ? … Orrore !)

SOLUZIONE ADOTTATA

Tra le varie soluzioni possibili ho scelto quella di Gianluca Biondi IK6GZM, pubblicata su RR 3/2015 a pag. 56, che ha utilizzato il circuito integrato MX315AP (rif. 5) che fa solo da encoder, il che è quanto basta anche per me. In queste note non ripeto quanto già detto in quell’ottimo articolo cui rimando i lettori interessati.

Evidenzio che per il cambio del subtono, rispetto ad altre soluzioni autocostruite, questa richiede l’accesso diretto al vano della schedina per l’impostazione dei dip-switch (come la FTS-7, del resto).


Sono quindi partito dall’idea di IK6GZM e l’ho portata avanti.

Le modifiche sono state:

  • alimentare il circuito direttamente dalla tensione di circa 5v presente sul piedino VCC 1 (filo rosso) della schedina (rif. 3), visto che da test effettuati il tutto funziona anche a 3,8V, eliminando il 7805 e lasciando solo i condensatori di filtro sul circuito di alimentazione;
  • utilizzare un economico oscillatore ad onda quadra da 1Mhz al posto dell’introvabile (almeno per me) e costoso quarzo. Nel data sheet del MX315AP è indicato, in Signal List, il piedino 8 come input per l’oscillatore (rif. 5);
  • inserire il trimmer di regolazione del livello tra l’uscita dell’integrato e massa, con prelievo del segnale dal cursore;
  • utilizzare zoccoli per l’integrato (14 pin) e l’oscillatore (8 pin) (rif. 4);
  • Installarla nello stesso modo in cui si installerebbe la FTS-7.

Lo schema è visibile di seguito.

ATTENZIONE: nello schema, come ha fatto IK6GZM per semplicità, le connessioni tra dip-switch e MX315 sono tracciate orizzontali e dirette per evitare garbugli. Quando cablate il circuito connettete gli switch in ordine in modo da rispettare la sequenza di programmazione come da data-sheet.

L’ultima modifica permette, a costo zero, anche di modificare la funzione del tasto CALL, che può attivare la QSY immediata su canale ausiliario preimpostato, se lo si desidera. Che è la stessa possibilità data dall’installazione della FTS-7.

L’integrato e l’oscillatore si trovano sui soliti siti internet. Io li ho acquistati su un famoso sito cinese a piccoli lotti al di sotto di 10 euro compresa la spedizione, per me il gioco valeva la candela, perché installerò un circuito analogo anche sul mio FT221R (eh sì, roba vecchia…ma farlo lì dentro sarà una passeggiata rispetto a questo progetto).

Se non li avete, è opportuno procurarvi una lente d’ingrandimento che stia in piedi da sola, pinzette, trecciola fine per dissaldare e un saldatore miniatura per smd. Alle fiere mi sono costati pochissimo come penso su internet.

Studiando i data sheet dell’integrato (rif. 5) e dell’oscillatore (rif. 6) si capisce come connettere il tutto. Nel mio caso il pin 5 di uscita dell’oscillatore da me usato va connesso al piedino 8 del MX315AP (rif. 2).

Io avevo un banco da 8 dip switch e l’ho montato usando i primi 6. Per l’impostazione tenete presente che in questo circuito OFF=1, ON=0. Per la programmazione rimando al data sheet dell’integrato. Attenzione a connettere i pin D0…..D5 dell’integrato (perché non sono posizionati in quest’ordine su di esso) ai dip switch 1 … 6.

Il tutto è stato montato su una schedina millefori tagliata a misura (24 x 45 mm). I collegamenti lato saldature vanno fatti con fili sottili per diminuire lo spessore. Io ho usato spezzoni di filo smaltato da 0,25 mm (avevo una penitenza da scontare…hi).

Ho avuto anche la fortuna di trovare, nel posto dove conservo quello che “potrebbe servire”, il piccolo connettore adatto da saldare sulla schedina. Per chi non lo trovasse nel “cestino” consiglio di inserire su un motore di ricerca “printed circuit plug 6 pin” e vedere cosa trova.

COLLAUDO DEL CIRCUITO PRIMA DI CONNETTERLO ALL’ FT290RII

Prima di tutto controllate la correttezza dei collegamenti e che non vi siano cortocircuiti nella schedina appena costruita.

Ponete tutti i dip switch su OFF (che significa porre tutti i piedini con funzione D0/D5 dell’integrato a 1, configurazione relativa ai 67Hz).

Ponete il trimmer a metà corsa.

Connettete un ampli BF tra TONE IN – 6 (filo arancio…sì l’uscita è chiamata tone in !) e massa. Basta anche una semplice radiolina entrando sul potenziometro volume. Per chi ha un oscilloscopio è inutile dire altro…

Alimentate il circuito con 5V tra piedino VCC – 1 (filo rosso) e GND – 5 (filo nero).

Quando connettete Il piedino PTT – 3 (filo verde) al GND, l’integrato emette il sub tono selezionato dai dip switch (rif. 11). Se tutto funziona lo dovete ascoltare chiaramente.

COLLAUDO DEL CIRCUITO CONNESSO ALL’APPARATO

Solo quando tutto va bene potete provare ad installarlo sull’apparato al posto della FTS-2, come visibile nella foto 3.

Dovete agire sull’apparato dal retro, senza il pacco batterie e con il vano del FTS-2 accessibile.

Sul fondo del vano in cui è alloggiata la schedina va applicato un rettangolo di gomma biadesiva (o incollato un pezzetto di camera d’aria… orrore !!!) per evitare cortocircuiti del lato saldature con il contenitore, siete avvertiti. Sul lato componenti il mio oscillatore ha il corpo connesso a massa quindi non l’ho isolato, altrimenti andrebbe isolato.

Se lo avete, collegate un carico fittizio alla presa d’antenna e commutate l’apparato su bassa potenza. Alimentatelo, ad esempio usando cavetti con clip a coccodrillo.

Attenzione a non fare cortocircuiti sia con l’alimentazione sia con la schedina “volante” nel vano posteriore.

Vi serve un ricevitore ausiliario sintonizzato sulla stessa frequenza. Portate il trimmer a metà corsa, se lo avete spostato. Se premete “CALL” dovreste ascoltare forte il subtono sul ricevitore ausiliario.

Regolate grossolanamente il trimmer in modo da ridurlo al minimo udibile con l’orecchiometro (hi). Successivamente da questo punto si farà la regolazione finale.

A questo punto staccate la scheda e andate al passo successivo.

COME PREDISPORRE L’FT290RII PER L’UTILIZZO DELL’ ENCODER

Quanto riportato di seguito è stato possibile cercando e studiando su internet la documentazione relativa alla modifica.

Una selezione di documenti interessanti è riportata in (rif. 7), (rif. 8) e (rif. 9).

Nell’articolo di IK6GZM si spiega come svitare il frontalino. Anche nei tre documenti precedenti a cui vi rimando, si mostrano le “viscere” dell’apparato. Ed in alcuni si mostrano i ponticelli di cui ho parlato all’inizio.

Ripeto infatti che non basta inserire la nostra schedina al posto della FTS-2, in quanto l’apparato va anche “predisposto”, cosa che nel manuale utente non è chiaramente specificata.

Bisogna accedere al retro della scheda CPU UNIT per spostare due ponticelli a saldare.

La scheda CPU UNIT è meccanicamente connessa al frontalino, che va staccato dal resto come descritto nell’articolo di IK6GZM e in (rif. 8). Attenti a non danneggiare i pin dei 2 connettori che collegano il frontalino al resto (vedi parti evidenziate in giallo nelle foto 4 e 5). Per fa ciò il frontalino va prima allontanato dal resto, quanto basta per liberare i due connettori, per poi ruotarlo di 90° per accedere comodamente ai ponticelli a saldare.

Qui aggiungo che per facilitare tale operazione è opportuno staccare alcuni connettori dal lato superiore ed inferiore dell’apparato per agevolarla. E’ importante fotografare la situazione iniziale, o almeno marcare i connettori per poterli ricollegare correttamente dopo, come visibile nelle parti cerchiate in rosso nelle foto 4 e 5.

Mettete quindi l’apparato sottosopra e con il frontalino verso di voi sul “tavolo operatorio”.

Cercate di allontanare il frontalino dal resto. Solo quando si sono disimpegnati i due connettori che lo connettono al resto (parti cerchiate in giallo nelle foto 4 e 5), tirate dolcemente i cavi di cui avete staccato i connettori. Ora potete iniziare la rotazione del frontalino a 90°, verso il tavolo, in modo da riuscire ad accedere nella maniera più comoda possibile al suo retro. Se avete seguito le istruzioni, la zona ponticelli su cui agire è in basso a sinistra, in prossimità delle saldature del connettore del microfono.

Questa operazione è importante per ridurre al minimo le difficoltà di operare in uno spazio ristretto su cose molto piccole.

Il risultato di questa operazione è visibile nella foto 6, che mostra il frontalino ruotato di 90° verso il tavolo da lavoro. In particolare notate la zona dei ponticelli cerchiata in giallo.

Finalmente con mano ferma, vista acuta ed un po’ di coraggio (hi) si procede allo spostamento dei ponticelli a saldare.

In origine, come nella foto, collegano i contatti centrali con quelli di sinistra. Noi dobbiamo spostarli, collegando i contatti centrali con quelli di destra (rif. 10).

Personalmente ho prima assorbito lo stagno in più con una piccola trecciola dissaldante, poi ho deciso di tagliarli delicatamente con una piccola tronchesina. In questo modo è relativamente facile collegare i pin centrali ai destri (ed eventualmente tornare indietro dalla modifica se lo si desidera).

Per far ciò basta usare anche un sottile filo di rame estratto da un cavetto.

Fatto il lavoro controllate a vista e col tester che non ci siano cortocircuiti e che i pin centrali dei due ponticelli siano connessi solo al loro corrispondente a destra (rif. 12).

SETTAGGIO FINALE, COLLAUDO ED IMPEGNO DEI PONTI RIPETITORI

A questo punto riconnettiamo il frontalino all’apparato, facendo molta attenzione a non danneggiare i pin relativi ai suoi due connettori (i due evidenziati in giallo nelle foto 4 e 5).

Riconnettiamo poi tutti gli altri connettori nella parte superiore e inferiore, ma non chiudiamo ancora tutto.

Ora connettiamo antenna e microfono all’apparato. E prepariamo il ricevitore ausiliario.

Se non avete toccato i dip switch della schedina autocostruita e sono ancora tutti ad OFF (ossia 1), il subtono è 67Hz. Scegliete la frequenza di un ponte con questo subtono, altrimenti provvedete a settare il subtono di un ponte raggiungibile dal vostro QTH. Sintonizzate il ricevitore ausiliario sulla frequenza del ponte scelto.

Settate l’appartato in FM e in modalità ripetitore. Premete i tasti “F” e “REV” (TONE).

Sul display, come visibile nella foto 1 in testa all’articolo, sotto la scritta TONE appare una barra orizzontale che segnala l’attivazione del nostro circuito.

Adesso l’obiettivo è attivare affidabilmente il ponte con il minimo livello possibile di subtono, sempre inaudibile nel ricevitore ausiliario.

Ruotate il trimmer al minimo. Premete il PTT per un attimo. Se il ponte non si attiva, aumentate leggermente il livello e così via finché non si attiva.

Se volete essere ancora più sicuri provate a fare la stessa cosa con qualche altro ponte.

L’importante è che il livello scelto attivi tutti i ponti che desiderate utilizzare, sempre senza che il subtono sia udibile in altoparlante nel ricevitore.

A questo punto potete, con calma e pazienza, rimontare tutto.

POSSIBILI MIGLIORIE

Se avete fatto tutto bene potete iniziare ad usare l’apparato sui ponti della vostra zona.

Dopo realizzato il tutto mi sono venute in mente alcune possibili migliorie, oltre all’utilizzo degli zoccoli a basso profilo di cui vi ho parlato.

Una riguarda la regolazione dell’ampiezza del subtono che così è un po critica. Al posto del trimmer si potrebbe utilizzare un resistore fisso da 80 kΩ in serie con un trimmer da 20 kΩ lato massa (valori indicativi).

Un’altra ancora è filtrare per la RF i vari pin della schedina.

Comunque per ora a me va anche bene così.

Alle altre migliorie possibili … pensateci voi e, soprattutto, condividetele!

NOTE

(1) – Identificato grazie a quanto riportato nelle figure a pag. 3 e pag. 27 del manuale.

(2) – ATTENZIONE: nel data sheet del MX315AP è scritto di NON alimentare l’integrato senza oscillatore, pena danneggiamento.

(3) – ATTENZIONE: per identificare le connessioni utilizzo quanto riportato nello schema elettrico della scheda PLL/PA dell’apparato. Per la precisione uso la numerazione del connettore P01 lato schedina con la relativa funzione, ed i corrispondenti colori dei fili visibili sul connettore JP01 posto nel vano di alloggio della FTS-2, che va alla scheda PLL/PA.

Vi consiglio di guardare lo schema della scheda PLL/PA, in alto a sinistra. Notate che la numerazione dei contatti del connettore della FTS-2 e quella del connettore lato scheda PLL/PA non coincidono. Loro hanno fatto così. Non fatevi fuorviare.

Il connettore della schedina (qualunque essa sia, anche la nostra) è chiamato P01, la controparte è il connettore JP01 della scheda PLL/PA.

In questo articolo uso la seguente modalità per indicare i contatti e la loro funzione:

NOMENUMERO SU P01COLORE SU JP01DESCRIZIONE
VCC1rossopoco meno di 5v di alimentazione;
RX OUT2giallonon utilizzato in questo progetto;
PTT3verdenormalmente a VCC, va a GND quando si preme il PTT;
DET IN4blunon utilizzato in questo progetto:
GND5neromassa;
TONE IN6aranciouscita subtono.

(4) – Purtroppo con questa soluzione la piastrina di chiusura non si serra perfettamente. Per cui consiglio di procurarsi zoccoli e dip switch a basso profilo. La soluzione estrema è non utilizzare gli zoccoli.

(5) – Per il data sheet del MX315AP vedi – “http://www.datasheet.hk/view_download.php?id=1678254&file=0340%5Cmx315a_2296711.pdf”.

(6) – Non sono riuscito a trovare un data sheet, ma se cercate sui siti di vendite on line c’è anche la piedinatura, che è fisicamente compatibile con quella degli integrati ad 8 pin. Io ho pubblicato quella del mio.

(7) – Vedi “http://www.retro.co.za/zs1ke/FT-790R2/” – relativo al FT790Rii, che è simile. Accenna anche ai ponticelli.

(8) – Vedi “https://billingtonrepairs.wordpress.com/modifications/ctcss-for-the-yaesu-ft290r-mk-2/” – riporta esplicitamente che il passaggio da FTE-2 a FTE-7 non consiste nella la mera sostituzione della scheda. Inoltre vi sono foto e spiegazioni esplicative su dove andare ad agire.

(9) – Vedi “https://www.eham.net/forum/view?id=index.php%3ftopic=42578.0” – assieme alle 2 pagine successive. E’un forum sull’FT290RII. In queste pagine si affronta il problema del CTCSS.

(10) – JP05 avrei potuto lasciarlo a sinistra, nel qual caso CALL farebbe da PTT trasmettendo il subtono selezionato, se la schedina è stata attivata. Ho preferito spostarlo a destra per attivare la funzione di QSY immediata sul canale ausiliario impostabile. Questo comportamento è spiegato nel paragrafo 4.6.2 del manuale utente.

(11) – Per l’FT290 si usa il pin 12 dell’integrato, che abilita l’emissione se portato a massa (i.e. per l’FT290 con PTT va a massa). Dal data sheet si desume che il pin 13 ha il comportamento opposto. Informazione utile per coloro che volessero installare questo circuito su apparati per i quali fosse necessario questo tipo di attivazione.

(12) – le funzioni dei due ponticelli sono:

JP04: posto a sinistra serve nel caso di schedina FTS2 (il tasto “CALL” fa da PTT trasmettendo il tono); posto a destra serve nel caso di schedina FTS-7 o clone (che viene sempre alimentata ma resta in stand-by quando si premono i tasti “F” e successivamente “REV” (TONE).

JP05: posto a sinistra setta il tasto CALL come PTT con emissione del subtono; posto a destra abilita il tasto CALL all’utilizzo del canale ausiliario preimpostato.

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